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ESEMPI CLINICI


In ambito kinesiologico, per capirci, anche restando in un ambito totalmente meccanicistico ( e non è il nostro caso) ci troviamo nella stessa situazione per cui, trovandoci con una ruota dell’auto fuori convergenza, andassimo a “raddrizzarla” senza chiederci perché proprio quella si è distorta, o senza misurare e riassemblare convergenza e campanatura delle altre 3…. e in realtà il nostro sistema scheletrico è un sistema cinematico di decine di “ruote”, ognuna fortemente attiva nel condizionare tutte le altre. Questo errore spesso si verifica anche da parte di chi si occupa di carichi posturali in maniera settoriale. Talora, ad esempio, l’uso di apparecchi di ortodonzia, bite, plantari, busti o anche interventi chirurgici, estremamente efficaci nel rimuovere disturbi e correggere alterazioni, ora dell’assetto dentale e mandibolare, ora di problemi podalici come piede piatto, piede cavo, alluce valgo o di scoliosi, hanno solamente spostato il conflitto posturale, che si esprimeva in tali parti del corpo, sui segmenti sopra o sottostanti, producendo disturbi e patologie su altre “articolazioni”.

Tra gli esempi che possiamo citare, quello di una donna di 70 anni con dolori cronici al fianco e all’anca sinistra, consigliata da un collega ortopedico che aveva rilevato un valgismo del piede, per un paio di plantari di correzione. Già operata per calcolosi colecistica 3 anni prima e per prolasso vescicale l’anno precedente, dopo aver avuto un rapido miglioramento della sintomatologia all’anca è stata ricoverata dopo circa 2 mesi di uso dei plantari per dolori persistenti in sede pelvica riferiti, dopo esami ecografici e TAC addominale a cisti ovariche sospette per neoplasia. Prima di procedere all’intervento chirurgico propostole ha chiesto un consulto presso il nostro centro. Alla visita è stato riscontrato un bacino con abbassamento della lordosi lombare una “cifosi sacrale” accentuata con assetto in “chiusura” delle catene ad domino-pelviche. Questa situazione, sicuramente presente da molti anni, era responsabile sia della ptosi (prolasso) vescicale che del valgismo degli arti inferiori. La correzione con i plantari aveva prodotto una ulteriore retroversione ileopubica con comparsa di pubalgia e forte stress delle inserzioni dei muscoli addominali, estremamente dolenti al movimento e, inizialmente, anche a riposo. Ciò produsse i forti dolori addominali che avviarono l’iter ginecologico e chirurgico. Tolti i plantari e allentata la forte rigidità sacrolombare, la paziente ha visto risolvere rapidamente tutti i sintomi.

Altro esempio quello di una ragazza di 26 anni con un assetto occlusale di “terza classe funzionale” e un problema di ATM sinistra che, dopo circa 1 mese dall’uso di un bite di correzione, aveva avuto un miglioramento del dolore temporale di cui soffriva, soprattutto durante la masticazione, ma aveva subito la comparsa di lombosciatalgia con blocco funzionale (“colpo della strega”) , 14 giorni di allettamento nell’arco di un mese. L’esame kinesiologico rivelava, dopo l’allentamento della delle tensioni della colonna lombare e dell’articolazione sacro-iliaca destra, una torsione stabile dell’assetto del bacino conosciuta come “categoria pelvica 3”. Quest’ultima consiste in una sublussazione dell’articolazione sacro-iliaca che , tipicamente, svincola il fondo schiena dal soffrire di disturbi manifesti per ripercuotersi però sull’assetto cevicale (atlanto-occipitale) e mandibolare. Corretta la malocclusione mandibolare con il bite, il sintomo era comparso nella sede di origine primitiva di alterato rapporto articolare. Dopo la correzione della situazione pelvica, la paziente ha potuto “sopportare” le correzioni apportate dall’ortodonzista.

Problema di Articolazione temporo-mandibolare (ATM) con lussazione del condilo sinistro.

Frequentemente si associano dolori al collo o alle spalle, con difficoltà di movimento, con problemi delle articolazioni temporo-mandibolari e dell’occlusione dentale. Un esempio importante è quello di una signora di 40 anni con ripetute lussazioni del condilo mandibolare sinistro e con una forte limitazione dei movimenti laterali sinistri della testa. All’esame risultò primario il disturbo dell’area cervicale e dell’osso ioide in particolare. In quattro sedute si sono corretti progressivamente i muscoli sopra e sotto ioidei (coinvolti nell’abbassamento della mandibola), la base del cranio ed i muscoli masticatori con esercizi di rieducazione neurofusale degli stessi (in particolare dei masseteri e degli pterigoidei ).La paziente ha risolto i sintomi riferiti.

Disturbi intestinali con colite spastica e diarrea cronica.

Un ragazzo, di 32 anni, mostrò all’esame kinesiologico una iperlordosi lombare con forte ipertono dei muscoli psoas. Dopo aver decontratto quest’area si dovette prcedere ad allentamenti delle tensioni sul diaframma respiratorio e su quello toracico superiore, che risultavano condizionare, in maniera discendente, le condizioni della regione lombosacrale. Solamente dopo il recupero di una buona flessibilità dei vari tratti della colonna, ed un miglioramente clinico di F. emerse la priorità della valvola ileo ciecale e della radice mesenterica, che vennero trattate con tecniche di manipolazione di osteopatia viscerale. Da questo momento in poi i fastidi comparirono solamente in situazioni particolari,legati a stress particolari, di cui F. divenne sempre più consapevole.

Una cervicobrachialgia persistente, scatenata da un “colpo di frusta”, con vertigini e cefalea gravativa, rivelò una forte componente “ascendente” dovuta ad un problema di disorganizzazione oculo-cervico-sacrale. ( il nostro organismo, per percepire il mondo “diritto” deve integrare informazioni da tutti questi settori, oltre che dalla pianta dei piedi e dai canali semicircolari). Il colpo di frusta aveva solamente disturbato una antichissima compensazione posturale dovuta ad una dismetria degli arti inferiori ( di lunghezza appunto leggermente diversa). Senza accorgersi di tale componente e senza trattare primariamente l’area lombosacrale e la colonna ( in 2 sedute), un miglioramente si sarebbe fatto aspettare per mesi e mesi.

Un uomo di 46 anni, affetto da forti dolori all’anca e alla gamba sinistra con atrofia del vastommediale e ipotrofia del quadricipite da 2 anni, che lo costringevano ad una vita quasi totalmente sedentaria, è stato trattato con sessioni di riorganizzazione posturale e trattamenti osteopatici.La lesione muscolare risultò secondaria ad un trauma distrattivo alla spalla sinistra contratto 3 anni prima, in un periodo in cui una grave frustrazione lavorativa ed un lutto famigliare avevano prodotto una contrazione cronica del diaframma ed una intrarotazione “ di difesa” della stessa spalla.

Una ragazza di 28 anni con crisi asmatiche ricorrenti attribuite ad un non precisato fattore allergico presentava forte contrazione del 1° tratto vertebrale dorsale ( ove risiedono i gangli simpatici che contribuiscono a regolare la costrizione o dilatazione dei rami bronchiali). In ben precise situazioni di stress si ripeteva un antico schema posturale e diaframmatico legato ad un trauma neonatale (dal 3° al 7° giorno di vita la ragazza aveva avuto una broncopolmonite “fulminante”). Trattando ripetutamente i vari compensi posturali ed in particolare il tratto cervico-dorsale si è assistito ad una scomparsa della sintomatologia oltre ad una maggior consapevolezza di aspetti emotivi precedentemente non sviluppati.

Una ragazza di 26 anni affetta da Amenorrea secondaria e cisti ovarica di 4,5 cm da più di 2 anni, trattata con estroprogestinici e stimolanti ormonali senza recupero dell’ovulazione, presentava un blocco energetico della “loggia” fuoco-terra (milza-pancreas in particolare) che, trattate con Massaggi Sciatsu e Terapia Cranio-sacrale, hanno consentito un recupero della mestruazione ed ovulazione spontanee. Come in molti casi di amenorrea sono emersi, durante i cicli di trattamento, conflitti più focalizzati sui ruoli famigliari di figlia e di moglie. La possibilità di confrontarsi anche con lo psicologo per circa due mesi ha permesso l’evoluzione di tali relazioni. La ragazza ha ora 31 anni e 2 figli.

In un caso di fibromialgia e rettocolite ulcerosa, una signora cinquantenne, dopo aver effettuato per cica 10 anni varie psicoterapie e trattamenti gastroenterologici, ha intrapreso sedute di massaggio bioenergetico e di biodinamica craniosacrale. Durante i cambiamenti ottenuti, attraverso il rilascio delle tensioni delle fasce muscolari e delle pressioni viscerali, vi è stata una rielaborazione psicologica dei vissuti relativi al rapporto con la madre durante l’infanzia e con il marito, da cui si era separata 5 anni prima e con il quale aveva adottato 2 bambine. La situazione muscolare era profondamente legata all’incapacità di “muoversi” nelle relazioni affettive e quella intestinale alla estrema difficoltà di selezionare ed “espellere” emozioni e situazioni frustranti ed inutili (vedi gli articoli nella sezione apposita).

In un caso di Emicrania temporale destra l’esame posturale rilevava una forte tensione e torsione del corpo con centro sull’area epatica ed un blocco dell’articolazione ileo-pubica sinistra. Con il trattamento sul torace, sul fegato ed infine sul blocco sacrale, emersero sempre più chiaramente conflitti famigliari su situazioni di scelta fortemente condizionate dal partner e dalle aspettative altrui. La comprensione di tali frustrazioni consentì di elaborare dapprima i sentimenti di rancore emersi dopo i trattamenti e successivamente di ampliare le capacità di scelta della paziente.

Un caso di cistite ricorrente, che si verificava in una ragazza di 29 anni diverse volte durante i mesi estivi , sporadicamente d’inverno, si accompagnava ad una pressoché continua irritazione uretrale notturna per cui vi era lo scomodo inconveniente di doversi alzare 4-5 volte per urinare. L’esame mostrò una compressione dell’area vescicale che si accompagnava a contrattura dei muscoli intrarotatori della gamba (> a sinistra) nonchè degli estensori e supinatori del piede. Furono necessari diversi mesi di trattamento per modificare l’assetto pelvico e veder normalizzarsi la situazione.

Quasi sempre nei casi di nausea e/o vomito non legati ad intossicazioni o a lesioni organiche dell’apparato digerente, si riscontra una tensione cronica dei muscoli del collo e del braccio, quasi tutti associati al meridiano dello stomaco. Spesso, mobilizzando e rilassando la parte alta del corpo aumenta la capacità di percepire e distinguere le situazioni (con gli occhi, la bocca, l’udito) e quindi di capire quali situazione sono “indigeste” per la persona. Spesso allora, sul piano biologico, il test muscolare rivela delle “intolleranze alimentari”. Eliminando i cibi che l’organismo non riesce ad elaborare, rimane maggior energia per sviluppare ulteriormente la consapevolezza e capacità di selezione, sia sul piano alimentare che psicologico.




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