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Questa pagina si prefigge due scopi fondamentali: 1) Aiutare il lettore a capire come il presupposto teorico e
metodologico della Medicina “Alternativa” Olistica non risieda
solamente in quei preziosi aspetti conoscitivi ricavati e recuperati
dalle antiche filosofie orientali e medio-orientali, come il Taoismo,
l’Induismo, il Buddismo e le filosofie pre Aristoiteliche, né sia il
frutto di un atteggiamento solamente più “umano” ed “ecologista” di
certe tendenze ideologiche della cultura occidentale, ma sia oggi
l’approccio più conforme a quello che la fisica, l’epistemologia, la
biologia e le Nuove Scienze del Novecento e, soprattutto degli ultimi
20 anni, hanno stabilito sulla struttura della materia, degli organismi
viventi, della coscienza e del corpo umano. 2) Sottolineare come, non rispettando un ambito di studio globale, interdisciplinare, pluralistico e scientifico, molti degli operatori di medicine e/o tecniche di derivazione olistica (come chi lavora con l’agopuntura, lo sciatsu, il massaggio energetico, la kinesiologia, l’osteopatia, la bioelettronica, la psicanalisi ecc.) corra il rischio di riapplicare degli interventi e degli schemi riduttivistici ed antiquati. Da questo può derivare una minor quantità ed efficacia di risultati sul piano clinico e di sviluppo del benessere e della salute Prima di chiarire quelle poche e semplici considerazioni fondamentali che riteniamo garantiscano l’efficacia di un vero approccio olistico alla salute, cerchiamo allora di fare alcune premesse e di riassumere alcune delle tappe fondamentali dello sviluppo scientifico dell’ultimo secolo. Il termine “olismo” si riferisce alla tendenza della natura ad
ordinare e integrare delle parti in totalità e sistemi più ampi. Le
leggi e le dinamiche di quest’ultime si sono rivelate più idonee a
spiegare fenomeni complessi del micro e macrocosmo e hanno dimostrato
fornire strumenti più potenti nel determinare fenomeni di progressione
delle potenzialità di sviluppo armonico della vita. Ciò significa ad esempio che è scientificamente più importante capire ed interagire con gli aspetti generali dell’equilibrio o squilibrio psichico, ambientale o sociale di un individuo, partendo dalla sua tipologia e dalle sue caratteristiche, che affrontare i singoli aspetti di disturbo di un settore, un organo, un apparato. Non che sia del tutto inutile o “funzionale” (vedi il concetto di “Compenso funzionale” della pagina sulla kinesiologia) curare uno stomaco, una vescica, una fobia sociale o una miopia ricorrendo a quel che fa la medicina convenzionale, ma se siamo in grado di guardare, capire ed interagire con ambiti più vasti e “significativi” della vita, dei conflitti e delle relazioni di quell’individuo, avremo trovato il modo, oltre che di guarirgli l’ulcera, la cistite cronica, la fobia ecc., di non vederle più ricomparire in altre forme e di avviare lo stesso ad un livello di “autoorganizzazione” e di sviluppo sia emozionale che biologico più adeguati alla prevenzione di nuove malattie che al raggiungimento di un effettivo benessere. Il secondo aspetto centrale dell’approccio olistico riguarda l’importanza fondamentale attribuita al risveglio della coscienza individuale, ossia della consapevolezza delle proprie percezioni corporee, delle proprie caratteristiche emozionali ed energetiche, delle proprie ed altrui dinamiche interazionali ed infine del fondamentale diritto alla propria esistenza e sviluppo. Iniziamo allora il nostro piccolo viaggio nella storia dello studio scientifico della realtà e del mondo dell’ultimo secolo. Ci siamo soffermati maggiormente sulle scoperte della fisica, accennando solamente ai molti aspetti delle altre discipline, sia per la difficoltà degli enunciati teorici della stessa sia perché la fisica rappresenta da sempre la scienza che più si occupa degli aspetti conoscitivi delle realtà intrinseche della natura. La realtà, fino agli inizi di questo secolo, attraverso la fisica Newtoniana e la logica Cartesiana, era rappresentata come fatta di oggetti materiali isolati, con proprie caratteristiche di massa, velocità e localizzazione, che esistevano in uno spazio fondamentalmente vuoto ed in un tempo precisi e definiti. Le “forze” che agivano su tali corpi e da cui essi erano regolati erano entità estrinseche ai corpi stessi e producevano (determinismo) fenomeni secondo una logica di causa-effetto (meccanicismo) in maniera matematicamente lineare, ossia all’aumentare della forza impressa aumentava l’effetto, l’entità del fenomeno. Sul versante della Conoscenza il predominio dell’impostazione cartesiana, il “cogito ergo sum”, aveva inoltre stabilito definitivamente la dualità tra res cogitans e res estensa, ossia tra mente e corpo, tra rappresentazione e realtà oggettiva per cui ogni oggetto di indagine, compreso il pensiero stesso ed il comportamento, potevano essere analizzati, spiegati e classificati secondo le leggi del determinismo e del meccanicismo (riduzionismo). Questi, purtroppo, sono ancora oggi i presupposti ed i paradigmi di fondo dell’attuale sistema accademico medico e psichiatrico. |
KIN-OSTEO MED marcorivieri@libero.it CONTATTACI |